Doriana Fuksas

architetto, madre di Lavinia ed Elisa. «Sono laureata in storia dell’arte. Ho fatto restauro di affreschi per un lungo periodo, e per questo passavo tanto tempo fuori casa. Mi sono laureata in architettura per affiancare mio marito e passare più tempo insieme». Di sé dice: «Sono molto sincera e dico sempre quello che penso». Sullo stile: «Amo la moda giapponese, con le linee essenziali e pulite. Amo vestirmi di nero, e più che il colore scelgo i tessuti che stanno bene insieme, il peso della materia, le trasparenze, i lucidi, i coprenti. Lo faccio istintivamente. I miei colori preferiti? Il nero e anche il bianco lo sarebbe, ma non sempre. Sono attratta dal rosso. Mi piace disegnare su carta gialla e usare un pennello verde».

Elisa Fuksas

«“Un grande talento senza coraggio non va da nessuna parte, un talento molto più modesto con molto coraggio e determinazione, può arrivare lontano”. È la frase che mi ha detto Ornella Vanoni alla fine del docufilm “Senza fine” che abbiamo portato alla Mostra del cinema di Venezia e in cui lei era protagonista. Quella sera era molto stanca e arrabbiata con me, perché le ho fatto fare ciò che non aveva voglia di fare, cioè buttarsi in una piscina vestita da sirena. Ma credo che alla fine volesse farmi un complimento». E sullo stile: «Amo semplificare, mi piace il rigore, perché poi c’è il carattere che devo tenere a bada. Il mio stile è una forma di termodinamica tra dentro il e il fuori. Quando dentro c’è troppo troppa energia, sono rigorosa fuori, lo stile vive di sottrazione, va quasi a scomparire».

Lavinia Fuksas

«Disegno gioielli, mi piacciono le pietre fin da quando ero piccola». Sulla famiglia: «Dai miei genitori ho imparato che per ottenere ciò che vuoi devi lavorare tantissimo. Servono dedizione, determinazione e amore. Abbiamo posato su un ring perché ci scontriamo tantissimo, tra noi è sempre una lotta. Però parte tutto da una grande base d’amore e protezione dell’altro». Lo stile: «Non uso la parola uniforme, che rende tutti uguali. Mi piace più la parola divisa, che implica una diversità, divisione. Per me deve darmi sicurezza. Amo le giacche e i blazer maschili. E poi i gioielli, perché aggiungono luce. Dalla mattina alla sera, in base ai gioielli che indossi, puoi cambiare il tuo stile in un istante».

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